27 giugno 2013
Giardino Esterno della Sala Civica “11 aprile 1848”
Via Castello, 19 – Castelnuovo del Garda
BEIJA FLOR
“Chega de saudade” Concerto di musiche e canzoni brasiliane
Stefania Montanaro (voce)
Antonio Bonfrisco (flauto e sax)
Antonio Cerullo (contrabbasso)
Salvatore Bonito (chitarra)
Domenico Fontana (batteria)
Il concerto propone al pubblico brani della migliore tradizione brasiliana, dal bossa nova di Jobim, Toquinho, Baden Powell, al samba di C. Buarque de Hollanda, alla capoeira ed anche a quella musica popolare che solo da qualche tempo si sta riscoprendo: lo choro.
C’è chi definisce lo choro “il jazz brasiliano”, ma chi lo suona di solito inorridisce a questa definizione per orgoglio cultural-nazionale. Lo choro è il primo genere musicale urbano genuinamente brasiliano e può vantare di essere il padre del più noto samba e dell’elegantissimo bossa nova.
Le sue origini risalgono ai tempi in cui i musicisti di Rio decisero di coniugare melodie del Vecchio mondo con la religiosità dei ritmi afro-brasiliani dei neo-immigrati africani e le interpretazioni melanconiche tipiche della cultura musicale indo-brasiliana. Fu così che lo choro (e poi il samba) nacque nella seconda metà dell’800 nelle favelas di Rio, grazie a musicisti quali Pixinguinha e Heitor Villa-Lobos, due capisaldi dello choro moderno.
La canzone “Chega de saudade” di Jobim e De Moraes, titolo del concerto, venne considerata il vero “manifesto” del bossa nova! Da quella musica ebbe inizio questo nuovo genere brasiliano che fonde armonia e ritmo carioca con l’estro improvvisativo di stampo jazzistico. Un concerto quindi all’insegna della musica brasiliana “DOC”, cui danno vita cinque musicisti dediti a questo genere con grande passione.
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4 luglio 2013
Villa Tantini
Via Goito, 8 (Oliosi) Castelnuovo del Garda
D’AGARO OTTOLINI ZANCHINI TRIO
Simone Zanchini (fisarmonica, live electronics)
Mauro Ottolini (trombone)
Daniele D’Agaro (clarinetto)
La spiccata personalità, l’inventiva e la carica improvvisativa degli eclettici protagonisti di questo trio inedito di caratura internazionale, sono capaci di coniugare ricerca sonora ed estro, conoscenza delle tradizioni e utilizzo di strumenti ancestrali – come i legni, gli ottoni e la fisarmonica – con la sperimentazione e la sintesi dei nuovi linguaggi. Convogliano in un’avventura musicale melodica e coinvolgente, che ripercorre quasi un secolo di storia del jazz, dentro cui si ritrovano eco della tradizione italiana, del blues e del gipsy, la necessità della melodia e le canzoni di Ellington, Fats Waller, Amalia Rodriguez, Tom Waits e Don Cherry, condite con l’improvvisazione creativa e le suggestioni della musica contemporanea ed elettronica.
Simone Zanchini
Fisarmonicista tra i più interessanti e innovativi del panorama internazionale, la sua ricerca si muove tra i confini della musica contemporanea, acustica ed elettronica, sperimentazione sonora, contaminazioni extracolte, sfociando in un personalissimo approccio alla materia improvvisata. Diplomato con lode in fisarmonica classica al Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro, con il maestro Sergio Scappini. Strumentalista eclettico, esercita un’intensa attività concertistica con gruppi di svariata estrazione musicale (improvvisazione, musica contemporanea, jazz, classica).
Ha suonato in numerosi festival e rassegne in Italia (Clusone Jazz, Umbria Jazz, Talos Festival-Ruvo di Puglia, Tivoli Jazz, Time in Jazz – Berchidda, Sant’Anna Arresi, Jazz in’it , Ravenna Festival, Rossini Opera Festival, Rumori Mediterranee etc.) e nei più importanti festival internazionali in Europa, Russia, India e Giappone.
Vanta collaborazioni con molti musicisti di fama internazionale: Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto, Marco Tamburini, Massimo Manzi, Tamara Obrovac, Krunoslav Levacic, Vasko Atanasovski, Paolo Fresu, Antonello Salis, Han Bennink, Art Van Damme, Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Mario Marzi, Stefano De Bonis, Michele Rabbia, Giovanni Maier, Frank Marocco, Andrea Dulbecco, Jasper Soffers, Adam Nussbaum e la recente collaborazione con Jim Black. Collabora dal ‘99 con i Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, con cui compie regolarmente tournée in ogni parte del mondo.
Nel maggio 2012 viene pubblicato “My Accordion’s Concept” (Slita Records), ultimo lavoro di Zanchini, un progetto costruito su improvvisazioni radicali per fisarmonica acustica e live electronics.
Mauro Ottolini
Si diploma in trombone presso il conservatorio “Dall’Abaco” di Verona, con il massimo dei voti sotto la guida del maestro Lorenzo Rigo e continua a studiare con il maestro Mario Pezzotta. Segue i corsi di perfezionamento di Michel Bequet, studia per un breve periodo a Los Angeles con Bill Booth. Nel 2002 si diploma in jazz al conservatorio “Bonporti” di Trento con il maestro Franco D’Andrea, e occasionalmente studia con il grande trombonista Steve Turre. Ottolini collabora con gruppi e orchestre jazz acquisendo i vari linguaggi, dalla tradizione al bebop, all’avanguardia. Suona con Carla Bley, Maria Schneider, Tony Scott, Steve Swallow, e incide con Kenny Weeler, Han Bennink, Gary Valente. Suona con G. Gaslini nel Tributo a Cole Porter con l’orchestra “Arena di Verona”. Suona con Tullio De Piscopo, Marcello Rosa, Franco D’Andrea, Furio di Castri, Giancarlo Schiaffini, Aldo Romano e riesce, grazie al suo eclettismo, a suonare con artisti come Grace Jones (live Pavarotti and friends), Negramaro, Lucio Dalla, Amy Stewart, Antonella Ruggiero, Luciano Pavarotti e altri. Ha suonato e suona in importanti festival tra i quali Clusone jazz, Umbria Jazz, Villacelimontana, Formia Jazzflirt, Barga Jazz, Saalfelden-Sudtirol Jazz Festival, Briancon-Albinea Jazz Festival, Jazz Fuori Tema, Meraner Musikwochen, Belgrado Locarno, Varsavia, ACT Jazz Festival (Germania) e tanti altri. Ottolini, è ideatore e leader di molti progetti musicali e vanta ormai 12 cd a suo nome prodotti e distribuiti da importanti etichette e un infinito numero di collaborazioni discografiche con artisti italiani e stranieri. Nel 2009 esce il suo nuovo disco “SOUSAPHONIX” con la prestigiosa etichetta CAM JAZZ, segue “The Sky Above Braddock” ed infine l’anno scorso “I Separatisti Bassi” per Artesuono.
Daniele D’Agaro
Ha iniziato le sue attività musicali nel 1979 con la Mitteleuropa Orchestra. Nello stesso anno si trasferisce a Berlino dove risiede per due anni. Dal 1983 vive ad Amsterdam, Paesi Bassi dove lavora con i gruppi più rappresentativi della scena olandese ed internazionale, sia nel campo del jazz sia della musica improvvisata assieme a Benny Bailey a Misha Mengelberg e Louis Moholo.
Nel 1996 torna a vivere in Friuli, dove forma un duo con Mauro Costantini all’organo liturgico suonando discanti aquileiesi post-gregoriani, musiche dai concerti sacri di Duke Ellington, proprie composizioni e libere improvvisazioni. Dal 2003 dirige The Adriatics Orchestra, un’ampia formazione internazionale, dedicata alle attuali metodologie compositive e alla libera improvvisazione. Nel 2007 è uscito il live Cd Comeglians per l’etichetta El Gallo Rojo.
Ultimamente si esibisce in duo con il pianista Franco D’Andrea come pure nel suo quintetto (Franco D’Andrea, Fabrizio Bosso alla tromba, Gianluca Petrella trombone e Zeno de Rossi alla batteria). Nel 2006 ha formato un duo con il pianista Alexander von Schlippenbach, con il quale ha inciso il Cd Dedalus per ArteSuono Records. Dal 2007 fa parte stabilmente della Globe Unity Orchestra. Ultime creazioni sono The Tempest Trio con Bruno Marini all’organo hammond e Han Bennink alla batteria. Nel 2007 ha vinto il referendum della critica TopJazz quale miglior sassofonista e clarinettista italiano e al quinto posto quale musicista dell’anno. Nel 2008 ha vinto di nuovo il Top Jazz nella categoria “Sax e Clarinetto”.
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11 luglio 2013
Palazzo Cossali Sella
Via Cossali, 1 Castelnuovo del Garda
SABRINA PAGLIA canta EDITH PIAF
“La vita in rosa”
SABRINA PAGLIA – canto
OVIDIO BIGI – pianoforte
Spettacolo di Teatro Canzone
Lo spettacolo si presenta come un viaggio attraverso la vita e le più belle canzoni della grande Edith Piaf, di colei che ha dato il volto e la voce alla Francia tra gli anni Trenta e Sessanta, raccontata e cantata da Sabrina Paglia con gli arrangiamenti musicali di Ovidio Bigi. Saranno presentati, oltre a numerosi brani della Piaf, anche altri brani di cantautori che, al pari della Piaf, hanno saputo dare un grande contributo alla canzone francese di quegli anni di inizio secolo come Becau, Trenet e Aznavour.
Questi brani si collocano a metà strada fra la canzone colta e la canzone popolare francese e, a differenza di altri Paesi europei, sono diventati l’espressione della cultura delle classi subalterne, mantenendo quella sottile linea con la tradizione senza mai scadere in inutili banalità.
SABRINA PAGLIA inizia la sua carriera artistica all’età di otto anni con il sostegno educativo del padre. Partecipa ad un corso di teatro e con il suo gruppo recita in diversi spettacoli. Anche se la sua vera passione è il canto, l’esperienza teatrale la spinge nella direzione del cabaret, cioè nella interpretazione non solo canora ma totalizzante. Inizialmente è una presenza fissa nell’orchestra del padre, con il quale collabora sia come cantate che in veste di presentatrice ad una trasmissione televisiva su Canale 27. Successivamente viene invitata ad eseguire alcune canzoni nella trasmissione “Reggio di Domenica” condotta da Gian Matteo Sidoli, in onda su Telereggio. Nel 2007 viene chiamata dallo stesso Sidoli a collaborare come presenza fissa nella conduzione della trasmissione “Domenica con noi” sempre in onda su Telereggio. L’esperienza televisiva la porta a rielaborare il modo di comunicare le proprie emozioni e l’occasione le viene data dalla proposta di uno spettacolo che la vede protagonista sul palcoscenico del teatro “Fabrizio De Andrè” di Casalgrande. Sabrina si esibisce non solo come cantante ed interprete di canzoni ma anche come vera e propria attrice capace di far vivere lo spazio nel quale ella si muove. Nel 2010 inizia una esperienza con il gruppo che darà vita allo spettacolo “Incantate” rappresentato al Teatro Ariosto di Reggio Emilia nel marzo 2011, per la regia di Antonella Panini. Sempre dal 2010 è la protagonista dello spettacolo di teatro-canzone: “Sabrina canta Piaf, la vita in rosa” per la regia di Gianni Barigazzi E quando le canzoni diventano le nostre emozioni, ecco che la sua voce diventa magia e lo spettatore trova quel pezzo mancante che ha cercato per tanto tempo nel suo cuore.
OVIDIO BIGI, nato a Reggio Emilia nel 1962, a 7 anni entra in Conservatorio frequentando il corso di pianoforte e conseguendo il diploma di canto corale e direzione di coro. Nel frattempo si interessa ad altri generi musicali (rock, jazz, musica sperimentale) facendo parte di diversi gruppi di base locali, suonando piano e tastiere. Continuando ad approfondire la sperimentazione musicale, compone brani che ricalcano panorami classico/contemporanei, atti a raccontare storie e piccoli aneddoti in musica con l’esclusivo utilizzo del pianoforte solista, di cui ha realizzato anche delle registrazioni. Ha collaborato come strumentista e arrangiatore con il gruppo gospel dei “Flipiti Flops”, intervenendo in numerose rassegne e spettacoli. E’ pianista accompagnatore in diverse rappresentazioni di mimo o di improvvisazione teatrale promosse dalla Compagnia Impropongo. Collabora inoltre con i cantanti Paolo Messori e Sabrina Paglia, presenziando anche come ospite pianista a diverse trasmissioni televisive. Recentemente è stato protagonista nello spettacolo teatrale “L’Anima Innamorata”, per la regia di Gianni Barigazzi, dove è intervenuto come compositore per gli affiancamenti musicali ai testi poetici, arrangiatore ed esecutore per quelli cantati. Ha al suo attivo un duo con l’attrice Graziella Ferraccu’ con la quale promuove performances musicate con composizioni originali su testi poetici di prossima pubblicazione in CD. Nel 2009 ha portato in scena, assieme a Graziella Ferraccù, il progetto culturale di Poesia Nuda “Omaggio ad Alda Merini”, sia in qualità di pianista che come compositore, affiancando altresì due rinomati fisarmonicisti quali Paolo Gandolfi (vincitore del Premio Internazionale di fisarmonica) e Daniele Donadelli.
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18 luglio 2013
Corte Castelletti
Via Belfiore, 6 (Cavalcaselle) Castelnuovo del Garda
ENSEMBLE PEGASO
Katia Ciampo – violino
Eulalia Grillo – violino
Manuela Trombini – viola
Viola Mattioni – violoncello
Antonio Rimedio – oboe, fisarmonica e sax
La serata ha visto l’Ensemble Pegaso impegnato nell’esecuzione di celebri brani di autori italiani e d’oltre oceano tratti da colonne sonore e Musical.
Gli arrangiamenti appositamente creati per tale formazione esaltano l’inconfondibile timbro degli archi sul quale si avvicendano il suono della fisarmonica, dell’oboe e del sax soprano.
L’Ensemble Pegaso nasce dalla collaborazione del Quartetto Pegaso col Maestro Antonio Rimedio.
Il nome del gruppo deriva dalla bellissima e luminosa costellazione del cavallo alato, le cui quattro stelle più brillanti formano il cosiddetto “Quadrato di Pegaso”.
Formazione femminile costituitasi nel 1995, si esibisce in concerti presso Enti e Associazioni, in numerosissime occasioni presso ville e palazzi privati; in Italia e all’estero, come presso il Consolato Italiano a Rio de Janeiro e Porto Real in Brasile.
Dal 2007 si presenta in un ensemble rinnovato, formato da musiciste diplomate nei conservatori di Bologna e Cesena, che riuniscono vaste e differenti esperienze musicali.
Hanno partecipato a numerosi corsi di formazione di Quartetto e Musica da camera (conseguendo la laurea di secondo livello nei conservatori di Cesena, Ferrara e Modena) e collaborano con vari gruppi cameristici ed orchestrali-sinfonici, in Italia e all’estero.
Il Quartetto Pegaso nasce dal desiderio di affiancare al tradizionale repertorio classico una
scelta di brani inconsueta per un quartetto d’archi.
Per proporre all’ascoltatore sonorità differenti, il repertorio del quartetto Pegaso spazia da noti standard jazz a brani tratti dai musical più conosciuti, fino a comprendere i temi di indimenticabili colonne sonore, avvalendosi di arrangiamenti specificamente creati per
questa formazione.
Si è esibito in Teatri e serate di gala nell’ambito di diverse manifestazioni tra i quali: Teatro Comunale di Finale Emilia (Mo), Teatro Consorziale di Budrio (Bo), Palazzo Reale di Milano per il Meeting Nazionale Telecom 2002, Villa Cicogna (Bologna) in occasione della visita ufficiale della signora Moubarak, Sala Comunale di Castel Maggiore (Bo), Teatro Comunale di Marzabotto (Bo) , Rocca dei Bentivogli di Bazzano(Bo), dove ha partecipato all’esecuzione delle musiche di Biscarini-Furlati del film “L’uomo che verrà”, che ha vinto il David di Donatello come miglior film 2009/10.
In alcune occasioni il Quartetto Pegaso si è avvalso della collaborazione di altri musicisti che, coi loro interventi vocali o strumentali, hanno “vestito” la formazione di nuove sonorità.
Attualmente l’ensemble si presenta nella formazione di quintetto, con un polistrumentista d’eccezione,
Antonio Rimedio, che alterna nei vari brani oboe, sassofono e fisarmonica. I tre strumenti suonati da Antonio arricchiscono ed intensificano il suono e rendono i brani del repertorio assolutamente unici perché curati negli arrangiamenti per questa formazione. In ambito classico collabora da anni con il Quartetto d’archi Pegaso.
Attualmente in qualità di polistrumentista (oboe, fisarmonica e sax) cura diversi progetti che spaziano dal classico al pop ed incentra le sua attività musicale come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra di fiati, dedicandosi in particolare alla musica da film.
Svolge attività solistica e orchestrale in Italia e all’estero (Germania, Croazia, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo) collaborando con varie formazioni orchestrali come oboe solista e professore d’orchestra.
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25 luglio 2013
VILLA BORGOGNONI-TOMMASI
Piazza della Repubblica, 14 (Sandrà) Castelnuovo del Garda
POLLI DI ALLEVAMENTO
“Grazie Gaber”
Luigi Bellanca (voce, chitarra, armonica)
Riccardo Baccani (pianoforte, tastiere, cori, arrangiamenti)
Fabrizio Bellanca (basso, chitarra, cori, programmazioni elettroniche)
“Grazie Gaber” è uno spettacolo che ripercorre il meglio del teatro-canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con un geniale intreccio di monologhi e canzoni.
Si tratta di una retrospettiva delle stagioni teatrali dal ’70 al 2000, attraverso le quali l’artista seppe descrivere l’Italia com’era e come sarebbe stata. I contenuti sono più attuali che mai: consumismo e utopia, libertà e impotenza, psicanalisi e condizionamento, sesso e amore, politica e sociale.
“Grazie Gaber” vuole essere soprattutto un tributo sincero al più grande cantante-autore-attore italiano, il “filosofo-ignorante” che seppe per primo coniugare leggerezza e impegno, l’ultimo degli uomini liberi: un artista che divertiva e disturbava, smuoveva le coscienze pretendendo partecipazione.
Il repertorio dei POLLI verte principalmente sugli anni del teatro-canzone, ma comprende anche i migliori brani dei due ultimi cd di Gaber (”La razza in estinzione”, 2001, ed il postumo ”Io non mi sento italiano”, 2003), che per ragioni di salute l’artista non poté proporre dal vivo.
Infine non trascura gli episodi più famosi, leggeri e divertenti degli anni sessanta, gli esordi televisivi di Gaber, alcuni dei quali suonati ancora nei bis dei suoi ultimi spettacoli.
Avendo un corposo repertorio i POLLI hanno anche la possibilità di esibirsi due sere di seguito con due spettacoli interamente diversi (come fece lo stesso Gaber nelle retrospettive “Storie del Signor G”, del 1991).
Biografia Polli di Allevamento
I POLLI DI ALLEVAMENTO sono la prima (e ad oggi unica) tribute band di Giorgio Gaber; avendo esordito nel 2008, prendono il loro nome dallo spettacolo che proprio quell’anno compiva 30 anni. Sono un trio di Roma: musicisti con una lunga esperienza alle spalle, profondi conoscitori di Gaber, si esibiscono attraverso una strumentazione varia e acustica, ma anche avvalendosi di programmazioni elettroniche, prodotte da loro stessi.
I POLLI non vogliono “imitare” Gaber (impossibile, per altro), piuttosto accostarsi con umiltà alla sua arte nel tentativo di “rifare” Gaber nei giorni nostri. L’obiettivo è farlo conoscere alle nuove generazioni e rievocare, per chi invece c’era, le indimenticabili emozioni di un’intera generazione che (lo) ha perso; nonché di divulgarne il messaggio, quanto mai attuale.
I POLLI DI ALLEVAMENTO si sono fatti conoscere a Roma e in tutta Italia per la loro passione e per la loro versatilità. Impegnati nel divulgare l’opera di Gaber anche al di fuori del ristretto circuito teatrale, hanno suonato dal vivo presentando canzoni e monologhi degli anni del teatro-canzone (1970/2000), oltre ad offrire i brani spensierati e cabarettistici del Gaber degli esordi, quello televisivo e più conosciuto, anni ’60, alternando in ogni concerto grandi classici (Lo shampoo, La libertà, Destra-sinistra) a brani bellissimi, ma meno noti ai più (Guardatemi bene, L’orgia, Il deserto) a caratteristici “medley-revival”, creando così di volta in volta una scaletta completamente diversa e riuscendo a fare, di ogni tributo, un piccolo evento “unico”.
Cenni biografici musicisti
LUIGI BELLANCA, classe 1960, nel ’99 inizia ad esibirsi come cantante in piccole formazioni, con un repertorio che verte sul cantautorato italiano. Pian piano si specializza nell’artista che più ama da sempre e a cui più somiglia dal punto di vista timbrico e stilistico, ovvero Giorgio Gaber. Interpreta anche i difficili monologhi del Signor G da attore completamente autodidatta. Nel 2009 è stato chiamato a interpretare le canzoni di Gaber nello spettacolo “Faber e il Signor G” assieme a Mark Harris (suo storico collaboratore), Michele Ascolese, Ivan Ciccarelli, Maurizio Meo, Mimmo de’ Tullio e Franco Fasano.
RICCARDO BACCANI nasce a Roma nel 1985 e studia pianoforte classico dall’età di 6 anni, piano modernodal 2005 (col Maestro A.Sinisi) e piano jazz dal 2007 (col Maestro F.Di Cocco). Compone colonne sonore per cortometraggi e lungometraggi. è fondatore e tastierista dei Karak, tribute band di Ivan Graziani dal 2002 e “Gruppo più votato” al Roma Music Festival nel 2009. Ha collaborato con musicisti quali Laura “Krystal” Emiliani, Giuliano Pandolfi e Riccardo Campolini; dal 2009 collabora attivamente al progetto Diadema, rock band di Roma. Nel 2012 ha musicato uno spettacolo teatrale del regista Paolo Capozzi.
FABRIZIO BELLANCA, musicista e autore eclettico, classe ’73, dall’età di 17 anni colleziona apparizioni live con vari gruppi rock, blues, pop, reggae, fra cui la prima cover-band italiana dei REM. Inizia come percussionista, ma poi passa a suonare con continuità la chitarra e soprattutto il basso. Ha all’attivo cd autoprodotti, vari recital, art-performance, libri e la collaborazione con il cantautore Francesco Scalabrino, col quale ha vinto il Biella Festival 2006 e ha inciso un album. Occasionale autore di testi e musiche per radio, tv, teatro, dei Polli è il fondatore e si occupa anche delle programmazioni al computer.